sabato 26 dicembre 2009

Pink Floyd - Wish You Were Here

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lunedì 7 dicembre 2009

passaparola 7/12/2009

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8 Dicembre 2009
luciana garzi

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Sommario della puntata:
Presidente, e le stragi di mafia?
Spatuzza: l'ultimo tassello di un mosaico già iniziato
Quando Berlusconi e Dell'Utri incontravano il capo di Cosa Nostra
Gli interessi convergenti di Bontate e Berlusconi

Testo:
Buongiorno a tutti. Tra un paio di giorni è l’anniversario della strage di Piazza Fontana (1969), siamo a 40 anni. Il Presidente Napolitano giustamente ha detto che la strage di Piazza Fontana ci consegna una lezione che non dobbiamo mai dimenticare: ci insegna che dobbiamo evitare che in Italia i contrasti e le legittime divergenze possano sfociare in tensioni tali da minacciare la vita civile e aggiunge che ci sono ancora dei punti oscuri sulla strage di Piazza Fontana di 40 anni fa. E’ sottinteso, mi pare, che bisogni indagare e illuminare quei punti oscuri che caratterizzano quasi tutte le stragi politico /terroristiche e politico /mafiose, ci sarebbero anche stragi più recenti sulle quali non solo ci sono molti punti oscuri, ma c’è, in questi giorni e in questi mesi, la possibilità di illuminarli e sono le stragi di mafia del 1992/1993.
Presidente, e le stragi di mafia?

Penso che sia una fortuna che nuovi personaggi che furono direttamente o indirettamente protagonisti di quella stagione la stiano raccontando: da Ciancimino Junior a Spatuzza e invece, a parte credo Gianfranco Fini, a nessuno è venuto in mente di dire che è cosa buona e giusta, che è un momento di grande ottimismo quello nel quale nuove voci si aggiungono a racconti parziali e, in certi casi, nebulosi su quelle stragi. Mi piacerebbe - speriamo - che il Presidente della Repubblica si ricordasse che sta venendo fuori parecchia roba nuova sulle stragi del 92 /93 e che bisogna continuare a indagare, cercando di verificare se i racconti di Ciancimino, di Spatuzza e di altri sono attendibili o meno, ma in ogni caso dobbiamo essere felici che si aprano nuovi squarci nel muro di gomma, nella cortina di gomma che ha avvolto quei fatti. Mi pare che invece la classe politica sia letteralmente terrorizzata dall’emergere di nuovi particolari che possono aiutarci a fare quel salto di qualità, cioè a raggiungere, finalmente, i nomi e i volti di quei mandanti a volto coperto che tutti sappiamo esserci e che le sentenze dicono esserci e che non sono ancora stati individuati, assicurati alla giustizia e puniti. Non solo c’è disinteresse, ma c’è addirittura un interesse convergente a che queste nuove voci vengano silenziate e queste nuove bocche vengano ricucite frettolosamente.
Chi di voi ha sentito Giancarlo Caselli ieri sera parlare a “ Che Tempo Che Fa” da Fabio Fazio, ha sentito dire una cosa che, in teoria, sarebbe ovvia, ma che in realtà è quasi rivoluzionaria, ovvero che se è vero che bisogna cercare i riscontri alle parole del pentito Spatuzza, non si può dare per scontato in partenza che Spatuzza menta: bisogna essere laici, non prevenuti né in un senso né nell’altro. Aggiungo io, che non faccio il magistrato e che quindi non sono tenuto alle doverose prudenze di un magistrato, che è molto più probabile che Spatuzza dica la verità, anziché che menta: per quale motivo? Cercherò di spiegarlo oggi, perché intanto Spatuzza è già stato ritenuto attendibile dai magistrati di Caltanissetta, che hanno preso la decisione di rivedere il processo per la strage di Via D’Amelio. Guardate che, quando si rivede un processo che è già arrivato a una sentenza definitiva, passata in giudicato, ossia quando si rimette in discussione una sentenza della Corte di Cassazione beh, significa che gli elementi a disposizione sono notevoli, perché altrimenti un magistrato non rinnegherebbe ciò che ha fatto il suo ufficio, non lo rimetterebbe in discussione; sapete che, per la strage di Via D’Amelio, sono stati condannati dei boss come mandanti diretti e dei killers come esecutori materiali, i quali, almeno non tutti, risulterebbero colpevoli, anche se sono già stati condannati a vari ergastoli per quella strage: perché? Perché Spatuzza ha detto “ quelle cose le ho fatte io e non le hanno fatte altri mafiosi pentiti che se le erano accollate, a cominciare da Scarantino, Scandura e altri”, quindi il problema qui è duplice: capire chi imbeccò quei due pentiti per costringerli addirittura a prendersi la colpa di una strage come quella di Via D’Amelio, che non era la loro, ci viene sempre detto che il pentito cerca di scaricare su altri, ma stiamo parlando di autocalunnia, ci sono persone che si sono accusate di aver fatto una strage che non hanno fatto, chi le ha imbeccate, chi le ha costrette? Perché immagino che soltanto con una costrizione drammatica si possa convincere uno che non ha fatto la strage Borsellino a dire “ sì, Borsellino e gli uomini della scorta li ho ammazzati io” e questo è il primo punto. Il secondo punto è che Spatuzza dice “ quella strage l’ho fatta io e quindi, oltre a aver sciolto un bambino nell’acido e a aver fatto un’altra trentina o quarantina di omicidi, ho fatto pure la strage di Via D’Amelio” e, secondo i magistrati della Procura di Caltanissetta, è vero e conseguentemente la sentenza, nella quale non c’è Spatuzza tra i condannati come esecutori materiali, ma ci sono altri, va rivista, rifacendo il processo con un meccanismo di revisione, per fare condannare Spatuzza e scagionare quelli che non c’entrano. Capite che questo è un poderoso elemento a favore della credibilità di quello che dice Spatuzza, perché quest’ultimo non è soltanto un orecchiante che racconta cose che ha sentito dire su altri, quali Berlusconi, Dell’Utri etc., ma è uno che intanto ti dice “ la strage l’ho fatta io” e di lì parte, non parte da Berlusconi o da Dell’Utri, parte da sé stesso e è su questo sé stesso, è su queste accuse a sé stesso che viene intanto giudicata la sua attendibilità, che non è certamente stata giudicata tale a cuor leggero perché, ripeto, prima di autosmentirsi la magistratura ci pensa due volte, deve avere degli elementi nuovi e veramente robusti. Naturalmente può essere che Spatuzza dica la verità quando accusa sé stesso della strage di Via D’Amelio e che invece menta quando dice certe cose su Berlusconi e su Dell’Utri: perché è più probabile che dica la verità su Berlusconi e su Dell’Utri, anziché che menta su di loro? Per la semplice ragione che Spatuzza non è il primo mafioso pentito a parlare dei rapporti tra la mafia, Berlusconi e Dell’Utri, ce ne sono decine che ne hanno già parlato nel corso degli anni, subito dopo le stragi saltarono fuori dei mafiosi che parlavano dei rapporti con Berlusconi e Dell’Utri, durati proprio fino ai giorni delle stragi. Il primo fu Salvatore Cancemi, che non era uno Spatuzza qualsiasi, non era un killer, era un membro della cupola, era uno dei capi di Cosa Nostra e raccontò che Riina parlava di coperture da parte di persone importanti per le stragi e che quelle persone importanti erano Dell’Utri e Berlusconi e, per quella ragione, insieme a molti altri collaboratori di giustizia che raccontavano trenta anni di rapporti tra il gruppo Berlusconi/ Dell’Utri e la mafia, furono aperte indagini per concorso in strage, furono aperte indagini per mafia, per riciclaggio che poi finirono tutte archiviate non perché si fosse trovata la prova che non era vero, ma perché non si erano trovate abbastanza prove del fatto che fosse vero: non tutto quello che dicono i pentiti può essere riscontrato, visto che sono passati anni rispetto ai fatti che raccontano, ma non è che se una cosa non è riscontrata allora è falsa, una cosa può essere vera ma non essere riscontrata e quindi il giudice non la può utilizzare nel processo; oppure una cosa può essere vera e riscontrata, ma non sufficiente per portare a giudizio una persona sulla base di quelle accuse che sono ritenute troppo friabili. Archiviazione vuole dire proprio questo e i giudici lo scrissero: “ non abbiamo più tempo per indagare, perché sono scaduti i termini dell’indagine preliminare. Arrivati alla fine di quest’indagine non abbiamo elementi sufficienti per portare questi signori a processo”, ma per esempio la Procura di Firenze scrisse che gli elementi a carico nel corso delle indagini avevano aumentato la loro plausibilità, ossia era molto plausibile che quelle accuse fossero vere, stiamo parlando delle stragi del 93, Milano, Roma e Firenze, ma ancora non sufficienti per giustificare un rinvio a giudizio, archiviazione significa “ mettiamo in freezer e vediamo se, nel frattempo, arrivano elementi nuovi, riapriamo l’indagine” e è proprio quello che probabilmente hanno fatto o stanno per fare i magistrati di Firenze e di Milano, che lavorano sulle stragi del 93 e i magistrati di Caltanissetta, che lavorano sulle stragi del 92.
Spatuzza: l'ultimo tassello di un mosaico già iniziato

Spatuzza non è un caso isolato, non è un fulmine a ciel sereno, dice “ oddio, c’è un mafioso che racconta che Berlusconi e Dell’Utri avevano rapporti con la mafia anche nel periodo delle stragi, chi l’avrebbe mai detto?!”, assolutamente no, Spatuzza è l’ultimo francobollino in un mosaico già pieno di tessere riempite, Dell’Utri è stato condannato a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa dal Tribunale di Palermo nel 2004, quando Spatuzza ancora non parlava: segno evidente che c’era già un sacco di roba su Dell’Utri. Spatuzza fornisce altri particolari molto utili, in quanto Spatuzza era il braccio destro dei Graviano, che sono quelli che materialmente si sono occupati della strage di Via D’Amelio e delle stragi del 93 e che, guarda caso, abbandonarono Palermo e si trasferirono in pianta stabile a Milano, dove avevano dei grossi investimenti e, quando leggevano Il Corriere della Sera o, scusate, Il Sole 24 Ore per seguire i listini di borsa, erano molto attenti all’andamento delle azioni del gruppo Berlusconi. E poi va beh, c’è il famoso racconto che è tutto da riscontrare, di Spatuzza che incontra al Bar Doney di Via Veneto i Graviano i quali, alla fine del 93 inizio del 94, gli dicono “ siamo a posto”, “ erano felici”, dice Spatuzza, “ ci siamo messi il Paese nelle mani grazie a quello di Canale Cinque e al nostro compaesano” che, secondo Spatuzza, sono rispettivamente Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Queste sono le cose che vanno riscontrate, insieme a una serie di altri particolari: particolari che Spatuzza non lesina, avete sentito con quale precisione meticolosa racconta come era formato l’esplosivo che doveva fare detonare l’autobomba allo Stadio Olimpico nel gennaio del 94, quando invece la bomba non funzionò la prima volta e la seconda volta fu poi annullata, in coincidenza con la discesa in campo del Cavaliere.
Il gioco che sta facendo l’informazione, quella robaccia che chiamiamo informazione e che vedete a reti unificate in televisione, che leggete sulla stragrande maggioranza dei giorni, è proprio questo, è l’effetto vuoto: non hanno mai voluto parlare del processo Dell’Utri, la sentenza Dell’Utri è un oggetto misterioso, nessuno la conosce, salvo quelli che hanno letto qualche libo per altro fatto da Gomez e da me: non lo dico per vantarmi, ma è semplicemente un dato di cronaca. Non so quali altri libri contengano amplissimi stralci della sentenza Dell’Utri, non mi ricordo, non mi pare che i giornali gli abbiano dedicato grande spazio, quando uscirono le motivazioni nel luglio del 2005. Su Il Fatto Quotidiano nei prossimi giorni regaleremo un inserto con gli estratti principali della sentenza Dell’Utri: uno la legge e dice “ cavolo, ma qui c’è ben di più di quello che dice Spatuzza!”. I giudici del Tribunale di Palermo hanno scritto cose infinitamente più pesanti di quelle che ha detto il pentito Spatuzza, soltanto che non hanno avuto eco: perché non hanno avuto eco? Perché un conto è una cosa scritta da un Tribunale, per cui quando uno la legge dice “ beh, cavolo, non è definitiva questa sentenza, però intanto l’hanno scritta tre giudici del Tribunale di Palermo”, uno dei quali è Leonardo Guarnotta, Presidente del collegio, che era il braccio destro di Falcone e Borsellino dentro il pool dell’ufficio istruzione di Palermo, non stiamo parlando di una toga rossa sfegatata o di un giudice improvvisato, stiamo parlando del pool di Falcone, di uno dei pochi superstiti del pool di Chinnici e poi di Caponnetto. Se uno la legge l’effetto è drammatico, i giudici del Tribunale di Palermo scrivono che Dell’Utri è organicamente inserito in un contesto mafioso da trenta anni, se invece uno legge Spatuzza va beh, gli si può sempre raccontare “ sì, ma questo ha sciolto i bambini nell’acido, ha fatto le.. non possiamo mica fidarci di lui, quando parla di Berlusconi e di Dell’Utri”, invece dobbiamo fidarci di lui quando dice che ha fatto lui la strage, perché nessuno potrebbe mai teorizzare “ va beh, ci sono alcuni condannati all’ergastolo che con la strage non c’entrano niente, sono stati condannati per quella strage, sono in galera per una strage che non hanno fatto, ma poiché sono passati troppi anni lasciamo perdere, perché altrimenti Spatuzza poi ha ragione e, se gli diamo ragione su una cosa, diventa più difficile dargliela anche sull’altra”, è questo il garantismo? Tenere in galera all’ergastolo persone che non hanno fatto la strage e che sono state condannate per sbaglio per una strage e non riaprire il processo, soltanto perché la colpa se la prende Spatuzza? Possiamo tagliare i pentiti a metà, come faceva Silvan con le donne? Il pentito tagliato a metà: dalla cintola in giù va bene, dalla cintola in su non va bene? E’ questo che si vuole?! Se leggete i giornali, è esattamente questo che si vuole: nessuno mette in dubbio Spatuzza quando racconta per filo e per segno la storia della macchina, del blocco motore, dell’autobomba di Via D’Amelio, quello nessuno l’ha mai messo in discussione, su quello nessuno chiede riscontri, super riscontri etc., sul resto non solo si chiedono riscontri, che sarebbero giusti, ma si dice “ minchiate”: è il titolo dell’altro giorno di Feltri e di Belpietro su Il Giornale e su Libero, gli house organ, e è la stessa parola usata da Dell’Utri, minchiate. Si dice che Spatuzza, quando parla della strage, parla di una cosa che ha fatto lui e quindi ci possiamo fidare, quando parla invece dell’incontro del bar, ammesso e non concesso che ci sia stato l’incontro del bar, comunque lui riferisce una cosa che gli hanno detto i Graviano. A parte che è abbastanza probabile che il killer prediletto dai Graviano parlasse con i Graviano, che stavano, in quel periodo, tra Roma, Milano, Venezia e la Costa Smeralda, Porto Rotondo casualmente, ma il de relato creerebbe un problema, dice “ glielo hanno detto quelli lì” e allora andiamo a vedere nella sentenza di Dell’Utri se c’è qualche mafioso che racconta una cosa che ha visto e ha fatto lui con i suoi occhi. Sì, ce ne sono parecchie: a parte il fatto che nel processo Dell’Utri, quest’ultimo non è stato condannato per la parola dei pentiti, si potrebbero anche prendere i pentiti e espungerli da quel processo e la sentenza reggerebbe lo stesso, perché si regge anche su elementi oggettivi, come il libro mastro trovato nel covo della famiglia di San Lorenzo a Palermo, la famiglia mafiosa di San Lorenzo, con scritta una cifra e vicino “ Canale Cinque”, un versamento che la Fininvest faceva per le antenne di Canale Cinque nel quartiere di San Lorenzo alla mafia; hanno trovato le agende di Dell’Utri, nelle quali risultavano appuntamenti a Milano con Mangano dopo le stragi, quando Mangano era capo della famiglia di Porta Nuova, che oggi sappiamo da Spatuzza essere l’alleata prediletta dei Graviano, che stavano facendo le trattative. Ci sono intercettazioni telefoniche del boss Guttadauro, che parla degli accordi presi da Dell’Utri con un capomafia che si chiama Gioacchino Capizzi, parliamo di intercettazioni registrate, ma troverete tutto nella sentenza che pubblichiamo su Il Fatto Quotidiano, intercettazioni in un’autoscuola con gli uomini di Provenzano dentro una macchina dell’autoscuola, che parlano delle elezioni europee del 99 e dicono “ dobbiamo sostenere Dell’Utri, altrimenti i giudici lo fottono, cioè lo dobbiamo mandare al Parlamento Europeo, altrimenti lo arrestano”.
Quando Berlusconi e Dell'Utri incontravano il capo di Cosa Nostra

Abbiamo degli elementi oggettivi che non c’entrano niente con la parola dei pentiti che va e che viene, ma dato che l’episodio ci racconta come è iniziata questa lunga trentennale storia di rapporti con la mafia, è interessante sentirlo raccontare dal diretto interessato, dal testimone oculare, da quello che partecipava a quell’episodio, perché siamo intorno al 1974, quando Vittorio Mangano viene assunto come fattore, amministratore soprastante, si dice da quelle parti, della villa di Arcore, prelevato in Sicilia da Dell’Utri e portato a Milano, segnalato da Gaetano Cinà, che è considerato un mafioso della famiglia dei Malaspina e che è, guarda caso, uno dei migliori amici di Dell’Utri e, prima che Mangano venga assunto da Berlusconi nella sua villa, c’è un incontro a Foro Bonaparte negli uffici della Edilnord di Berlusconi, tra i capi della Fininvest, dell’Edilnord e i capi della mafia, che all’epoca erano Stefano Bontate e Mimmo Teresi e c’era pure Francesco Di Carlo. Quest’incontro non è così un vaneggiamento, è un incontro al quale Di Carlo partecipa, lo racconta con particolari molto vividi e molto precisi e i giudici del Tribunale di Palermo ritengono che quell’incontro ci sia stato e è lì che inizia tutto. Questo piccolo brano della sentenza sarebbe bene conoscerlo e tenerlo sempre presente in questi giorni, quando si sente dire “ uh, uh, figuriamoci Spatuzza!”, se uno mette insieme questa storia come è cominciata e il racconto di Spatuzza, che ci dice come è finita, ammesso che sia finita, perché forse non è finita, sapete che regna il terrore a Roma e a Arcore che si pentano i fratelli Graviano, che sono quelli che hanno fatto le stragi, ma sono anche quelli che nel 2004 dicono a Spatuzza in carcere “ o qui ci danno qualcosa - cioè ci alleviano un po’ questo regime carcerario - o sennò bisognerà andare a parlare con i magistrati di questi signori che hanno preso impegni e non li hanno mantenuti!”, il clima è lo stesso che precedette l’omicidio di Salvo Lima, quello che nella Prima Repubblica faceva le promesse e, a un certo punto, non è più riuscito a mantenerle. Spatuzza ha iniziato a parlare, i Graviano no, ma si teme che quel no sia un non ancora e allora è interessante vedere come è iniziata e abbiamo la fortuna di avere un testimone oculare di come è iniziata, già riscontrato dal Tribunale di Palermo: Francesco Di Carlo, il boss dei due mondi, il capo della mafia di Altofonte, quello che è stato tra l’altro accusato - poi il processo per il momento non ha portato alle condanne - di avere addirittura impiccato Roberto Calvi sotto il ponte dei Frati Neri. Dicono i giudici che già nei primi anni 70 - sentenza Dell’Utri dicembre 2004 - la mafia era sbarcata a Milano, organizzando - scrivono - “ numerosi sequestri di persona a scopo di estorsione, in relazione ai quali si deve univocamente intendere la funzione di garanzia e protezione che Mangano era chiamato a svolgere a tutela della sicurezza del suo datore di lavoro e dei suoi più stretti familiari”. Berlusconi ha paura dei sequestri, invece di rivolgersi ai Carabinieri si rivolge direttamente a quelli che i sequestri li facevano, ossia i mafiosi in trasferta a Milano. “Gaetano Cinà, detto Tanino, svolgeva tra la mafia a Palermo e a Milano - scrivono i giudici - un ruolo di intermediazione, come dimostra un episodio cardine: l’incontro di Berlusconi con Stefano Bontate”, non il presunto incontro: i giudici di Palermo nella sentenza di Dell’Utri scrivono “ l’incontro di Berlusconi con Stefano Bontate, capo supremo della mafia in quel periodo, fino al 1980 /81”, quando poi ci fu la guerra di mafia i corleonesi sterminarono gli uomini di Bontate, Teresi, Inzerillo etc..
L’incontro di Berlusconi con Stefano Bontate, organizzato proprio per l’interposizione degli odierni imputati, Cinà e Dell’Utri, sul quale ha riferito Di Carlo Francesco all’inizio della sua collaborazione: nel 1976 Francesco Di Carlo diventa il capo della famiglia mafiosa di Altofonte, lo rimane fino alla fine degli anni 70, poi viene ricercato, si dà alla latitanza e, nel 1985, viene arrestato in Inghilterra per un grande traffico internazionale di droga e viene condannato a 25 anni dalla magistratura inglese. Nel 1996, tredici anni fa, inizia a collaborare con la magistratura. “Di Carlo - scrivono i giudici - ha riferito dei buoni rapporti di amicizia intrattenuti nel tempo con Cinà. Tramite Cinà aveva avuto modo di conoscere Dell’Utri, presentatogli amichevolmente dal Cinà nei primi anni 70, in un bar vicino al negozio gestito dallo stesso Cinà”, il quale a Palermo aveva una lavanderia e un negozio di articoli sportivi in Via Archimede. “ A breve distanza dalla sua presentazione a Dell’Utri, il collaborante Di Carlo aveva incontrato a Palermo il Cinà, mentre questi - Cinà - era in compagnia di Stefano Bontate e Mimmo Teresi, il numero uno e il numero due della mafia. Dovendo tutti recarsi a Milano nei giorni successivi, proposero di incontrarsi nella città lombarda e si diedero appuntamento negli uffici che Ugo Martello - che era un uomo delle cosche che risiedeva a Milano - aveva in Via Larga, nei pressi del duomo di Milano. Dopo aver pranzato insieme al ristorante vicino al duomo di Milano - quindi partono i mafiosi, vanno a Milano - a Di Carlo venne proposto di accompagnarli a un incontro che avrebbero avuto di lì a poco con un industriale, tale Silvio Berlusconi e con Dell’Utri e ecco l’incontro. Dell’Utri li accolse in quest’ufficio - Edilnord, Foro Bonaparte- e li condusse in una sala dove attesero l’arrivo di Berlusconi, con il quale cominciarono poi a parlare di edilizia”, non so se vi è chiaro, Stefano Bontate, Mimmo Teresi e Francesco Di Carlo, i capi della mafia, vanno a Foro Bonaparte, sede dell’Edilnord, vengono accolti da Marcello Dell’Utri e, a un certo punto, arriva Silvio Berlusconi e si tiene questo vertice tra i capi della mafia e i capi della Edilnord, uno dei quali oggi è il nostro Presidente del Consiglio e l’altro è un parlamentare della Repubblica Italiana.
Dice Di Carlo, ricordando perfettamente quell’incontro - vedrete i particolari - “ a venirci incontro è stato proprio Dell’Utri e ci ha salutati: una stretta di mano, con Tannino Cinà si è baciato, con gli altri si è baciato, con me no”, conosceva gli altri, Di Carlo lo conosceva meno, il bacio è il saluto che si fa tra mafiosi o amici dei mafiosi. Pensate se oggi Spatuzza dicesse di aver visto Dell’Utri baciare qualche mafioso: “ scandalo, orrore”, direbbe “ ah, ah, ricominciano con il bacio!”. Bene, qui c’è già un incontro, nel 74, con baci e ribaci, riscontrato dai giudici del Tribunale di Palermo; “con Grado- c’era anche Nino Grado, un altro mafioso che lavorava a Milano e era proprio un grande incontro, un summit- che si conosceva bene, hanno avuto battute di scherzo, si è baciato (Dell’Utri) anche con Stefano Bontate, il capo della mafia. Dopo un quarto d’ora è spuntato questo signore sui 30 anni e rotti e hanno presentato il Dott. Berlusconi a tutti”, arriva un giovane Berlusconi, “ certo non era quello di adesso senza capelli, aveva i capelli, era un castano chiaro, maglioncino a girocollo, una camicia sotto, un pantalone jeans , sportivo era comunque”, dice Di Carlo, “ tant’è che alla fine Cinà disse “ stamattina hanno fatto un’ora come le donne a truccarsi, a pitturarsi: Bontate e Teresi sembrava.. chi dovevano incontrare? E quello è venuto in jeans e maglioncino”, loro si erano messi tutti in tiro da cerimonia e arriva Berlusconi sportivo. “ Ci hanno offerto il caffè - è sempre Di Carlo che racconta - e, quando arriva Berlusconi, cominciano a parlare di cose più serie: lavoro, ognuno che attività faceva, Teresi stava facendo due palazzi a Palermo, “ lei, dottore, sta facendo una città intera, Milano 2” e lui “ non c’è molta differenza tra organizzare un’amministrazione, curarne due o curarne venti”, Berlusconi ha fatto dieci o venti minuti di parlare, ci ha dato una lezione economica e amministrativa - i soliti pipponi che attacca Berlusconi in questi casi - perché aveva in costruzione una città 2, come chiamavano Milano 2”. I giudici proseguono: “ durante l’incontro venne affrontato anche il discorso della garanzia”, cioè di Mangano che diventava la garanzia di Berlusconi contro possibili attività mafiose nei suoi confronti, “e bisogna anche vedere in cambio che cosa fornisce il Cavaliere - in cambio di quella garanzia - Bontate rassicurò il suo interlocutore (Berlusconi), valorizzando la presenza al suo fianco di Dell’Utri e garantendo il prossimo invio di qualcuno”, qui non c’è ancora Mangano presente, non hanno ancora designato Mangano come garanzia dentro la casa di Berlusconi per conto della mafia. Racconta ancora Di Carlo: “ a Milano succedevano un sacco di rapimenti perché, quando c’era Liggio fuori (Luciano Liggio), quello aveva intenzione di portarsi tutti i soldi del nord a Corleone, grassava gli imprenditori sequestrandoli, prendendo il riscatto e portando giù i loro soldi. Aveva ragione Berlusconi a essere preoccupato: hanno parlato che lui aveva dei bambini, dei familiari, che non stava tranquillo e avrebbe voluto una garanzia. Berlusconi ha detto a Stefano (Bontate): “ Marcello mi ha detto che lei può garantirmi questo e altro” (Marcello è Dell’Utri) e allora Stefano Bontate ha detto “ lei può stare tranquillo, se dico io che può stare tranquillo deve dormire tranquillo”- “eh, sono il capo della mafia!”- lei avrà persone molto vicine che, qualsiasi cosa lei chiede, avrà fatta e lei rassicurandolo”: lei avrà persone molto vicine che, qualsiasi cosa lei chiede, avrà fatto.
“Poi ha un Marcello qua vicino”, gli dice Bontate, “ c’è Dell’Utri qua vicino a lei, per qualsiasi cosa si rivolge a Marcello”, “Marcello dei nostri e dei suoi contemporaneamente, no? Quindi più sicuro di così..”, “perché Marcello è molto vicino a noi altri”, dice Stefano Bontate a Silvio Berlusconi, “ noi di Cosa Nostra prima minacciavamo e poi ci andavano a fare la garanzia”, dice Di Carlo. La mafia che fa? Ti minaccia e poi ti dice “ ti garantisco io contro le mie stesse minacce”, è la tipica estorsione. “ Era una cosa normale in Cosa Nostra, altrimenti che bisogno ha uno di chiedere - di chiedere protezione - se la sua incolumità non è messa in dubbio?”. Dunque, scrivono i giudici, “ ci fu una richiesta di protezione al Bontate e Berlusconi chiede di essere protetto da Bontate, ma Bontate fece una proposta a Berlusconi a conferma delle aspettative che il capo di Cosa Nostra riponeva in questo primo contatto”, avevano agganciato un grosso palazzinaro del nord che stava costruendo un’intera città, grazie a Dell’Utri e a Cinà che li avevano messi in contatto. Di Carlo dice, nell’interrogatorio al processo, “ Bontate ci ha detto - a Berlusconi - ma perché non viene a costruire a Palermo, in Sicilia?”” e Berlusconi che cosa gli risponde? Con una battuta, un sorriso sornione, “ ma come? Debbo venire proprio in Sicilia? Ma come? Qua con i meridionali e i silicani ho problemi qua e debbo venire là?” e Stefano Bontate ci ha detto “ ma lei è il padrone quando viene là, siamo a disposizione per qualsiasi cosa”, Berlusconi, anche lui, alla fine, ci ha detto che era a disposizione per qualsiasi cosa: “ quello che serve a voi ve lo do io, quello che serve a me, me lo date voi”, questo è il rapporto.
Gli interessi convergenti di Bontate e Berlusconi

Berlusconi alla fine ci ha detto che era a disposizione per qualsiasi cosa anche lui: lo dicevano a Marcello, quello che dovevano chiedere lo chiedevano a Marcello, Marcello lo chiedeva a lui e lui faceva. Bontate ebbe una buonissima impressione e dice “ Cosa Nostra dobbiamo incominciare a farla ingrandire, un giorno cominciamo a combinare - cioè a affiliare alla mafia - gente fuori dalla Sicilia, perché ce ne sono tanti che discutono meglio dei siciliani”, vuole addirittura affiliare gente non siciliana alla mafia, gli sono piaciuti questi contatti con questo milanesino sportivo. Quello che accade subito dopo lo ricostruisce il Tribunale e dice che “ il racconto di Di Carlo è nitido, preciso e pienamente compatibile con il resto delle emergenze processuali”, quindi i riscontri ci sono.
“ Una volta usciti dagli uffici, Cinà si era rivolto a Teresi e a Bontate e, facendo riferimento alla persona che avrebbe potuto essere mandata a Arcore, fece il nome di Mangano Vittorio, conosciuto dallo stesso Di Carlo come un uomo d’onore della famiglia di Porta Nuova, in quegli anni aggregata al mandamento di Stefano Bontate”, in quel periodo Mangano era un uomo di Bontate. “ Di Carlo ha riferito che Cinà, rispondendo a una sua domanda.. dice, Di Carlo, “ mi ha detto (Cinà) che c’era Vittorio Mangano, ci avevano messo vicino a Berlusconi, non certamente come stalliere, non offendiamo il signor Mangano, perché Cosa Nostra non pulisce stalle a nessuno, non fa lo stalliere a nessuno, Cosa Nostra ha un potere enorme e allora hanno messo a abitare lì a Milano, trafficava nello stesso tempo e si faceva la figura che Berlusconi aveva qualcuno vicino di Costa Nostra e Stefano l’aveva vicino. Berlusconi aveva vicino Mangano e Stefano aveva vicino Berlusconi”. Di Carlo ha riferimento che in seguito, in relazione a quest’incontro milanese, Cinà gli aveva manifestato il suo imbarazzo, perché gli era stato detto di chiedere 100 milioni a Berlusconi. Intorno al 77 /78 - stiamo parlando di un periodo dove Mangano ormai non è più a Arcore, Mangano è a Arcore dal 74 al 76, poi se ne va a abitare in un albergo a Milano - Cinà aveva chiesto il suo interessamento (di Mangano), in quanto Dell’Utri si era nuovamente rivolto a lui per il problema relativo all’installazione delle antenne per la diffusione del segnale televisivo”, stavano riempiendo l’Italia di antenne per Canale Cinque. “ Anche in quel caso le somme corrisposte a Cosa Nostra erano a titolo di garanzia””.
Ora che Di Carlo dica la verità in merito all’incontro milanese tra Bontate e Berlusconi, per i giudici lo dimostrano le dichiarazioni di altri collaboratori: Antonino Galliano racconta che Cinà gli disse tutto, dall’incontro milanese tra Berlusconi e Bontate alla diretta corresponsione di somme di denaro in favore di Cosa Nostra, Berlusconi o la Fininvest, o qualcuno dei suoi, pagavano regolari somme a Cosa Nostra e infatti, come vi ho detto, in un libro mastro trovato nella sede della cosca di San Lorenzo a Palermo trovano una cifra con scritto vicino “ Canale Cinque, regalo”, non era quindi il pizzo chiesto da Cosa Nostra, era un regalo che la Fininvest faceva ai mafiosi della cosca di San Lorenzo, dove sorgevano alcuni ripetitori.
“Salvatore Cucuzza - un altro pentito - ha riferito confidenze ricevute da Mangano del tutto analoghe, anche sulle periodiche somme di denaro pari a 50 milioni di lire l’anno, versate a Costa Nostra da Berlusconi e inizialmente ritirate da Mangano, delle quali parlano anche Francesco Scrima e Francesco La Marca, altri due pentiti, in ordine alle lamentele del Mangano per la mancata successiva percezione di queste somme”, ogni tanto si dimenticavano di pagare. E poi c’è il finanziere Rapisarda che racconta come Bontate riciclò i soldi delle cosche nelle aziende, nei cantieri e nelle televisioni di Berlusconi, ma questo è un altro capitolo. Immaginate se qualcuno avesse mai raccontato queste cose: oggi, a sentire Spatuzza, uno direbbe “ ma è acqua fresca rispetto a quello che c’è!”, invece purtroppo nessuno ha mai raccontato queste cose e, quando qualcuno ha osato raccontarle, è stato sbattuto fuori dalla televisione, come è successo a Luttazzi, come è successo a Biagi e come è successo a Michele Santoro. Abbiamo un lungo vuoto televisivo, grazie all’editto bulgaro, che fa sì che oggi si fatichi a recuperare il tempo perduto, ammesso che qualcuno lo voglia fare - giovedì sera a Annozero credo che parleremo di questi temi - e così, quando Spatuzza riprende quel filo, in realtà nessuno lo conosce quel filo e sembra un fulmine a ciel sereno, un fungo spuntato all’improvviso a dire delle cose assolutamente incredibili, mentre in realtà se le cose sono cominciate come vi ho letto, le cose che dice Spatuzza sono ampiamente credibili, la mafia aveva bisogno di qualcuno che prendesse il posto della Prima Repubblica, che stava ormai alla frutta.
Seguite Il Fatto Quotidiano, perché questa settimana daremo molte informazioni anche su questi temi, mi permetto di darvi due suggerimenti, anzi tre, visto che forse è un periodo in cui qualcuno pensa a che cosa regalare a Natale agli amici: naturalmente il primo regalo che vi suggerisco è un abbonamento da regalare agli amici a Il Fatto Quotidiano, magari al versione on- line oppure alla versione postale, se andate sul nostro sito abbiamo anche il nuovo blog antefatto.it, nuovo di zecca, con tutte le iniziative per gli abbonamenti natalizi, c’è quello che vi ho già segnalato la settimana scorsa, il dvd “ Democrazya”, che in realtà è impronunciabile perché c’è crazy dentro a “ crazia”, crazy vuole dire che siamo un Paese di pazzi, ovviamente questo è il diario politico di quest’anno, che è stato fatto con dei contributi filmati e il meglio, o almeno quello che ci è sembrato il meglio, di Passaparola, “Democrazya 2009”, trovate sul blog di Beppe e anche su “ voglio scendere” tutte quante le istruzioni e poi vorrei iniziare una piccola abitudine, quella di segnalare dei libri di informazione che possono servire. Questa settimana vi segnalo “ Come funzionano i servizi segreti: dalla tradizione dello spionaggio alle guerre non convenzionali del prossimo futuro”, è scritto da un grandissimo esperto di servizi che sta dalla parte giusta, naturalmente, e che è il professor Aldo Giannuli. Il libro è pubblicato da Ponte alle Grazie, “ Come funzionano i servizi segreti” e poi, naturalmente, continuate a leggere Il Fatto Quotidiano. Passate parola.

Postato il 7 Dicembre 2009 alle 13:47 in Informazione | Scrivi | listen_it_it.gifAscolta
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Tags: Berlusconi, Bontate, Ciancimino, Dell'Utri, Fini, Passaparola, passaparola-travaglio, Travaglio
Commenti

L’ideologia del terzo grado di giudizio che sta prendendo piede nella politica italiana, fa molto male alla credibilita’ della politica.

Secondo la “Casta” non si e’ colpevoli fino al terzo grado, questo e’ giusto per un cittadino normale…ma per un politico No! Vorrei anche in italia un modello anglosassone, dove esistono le DIMISSIONI…fino a che non sia provata l’innocenza!

Comunque la mia proposta e’ semplice…se per poter partecipare ad un appalto pubblico occorre il certificato antimafia…io dico….certificato antimafia obbligatorio per tutti i funzionari pubblici…dal bidello al presidente della repubblica! Senza quello niente incarico…sospeso quello sospeso l’incarico!

Se aspettimao il terzo grado in italia siamo freschi! Fanno prima ad andare tutti in pensione o al camposanto…vedi Andreotti.
Massimiliano P., Bologna Commentatore certificato 07.12.09 13:53|
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http://www.youtube.com/watch?v=DosKzyboIWk&feature=autofbM

INTERVISTA A GENCHI....DA GUARDARE!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Mak 89 Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 08.12.09 03:24

Il problema è che il certificato antimafia se lo rilasciano da soli!
Il conflitto d'interesse (esteso) è il nostro vero problema!
Quando una chiara legge impedirà i conflitti (in tutti i campi) e obbligherà chi si impegna nella cosa pubblica (dall'assessore al senatore al presidente della Repubblica) ad un massimo di 2 mandati non ne usciremo!
Goffredo di Buglione Commentatore certificato 07.12.09 20:41

Proposta ottima.
Condivido in pieno.
Nicola Nicolini Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 18:03
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Salvatore Borsellino, che ha gridato tra gli applausi: "Il vero vilipendio è che persone come Schifani e Berlusconi occupino le istituzioni. Schifani non vuole chiarire i rapporti avuti con la mafia nel suo studio professionale. Oggi finalmente alcuni collaboratori di giustizia raccontano la verità su come Berlusconi è andato al potere, su come hanno sostenuto il suo partito. A me delle escort e del processo Mills non mi importa nulla. Io sono qui perchè la mafia esca fuori dallo stato e dalle istituzioni, e io sono qui per difendere il diritto di Berlusconi ad essere processato, così potrà dissipare i dubbi che lo riguardano".
Una presenza che ha generato ovviamente la squallida reazione del Governo, con l'indegno Rotondi che ha dichiarato: "La presenza del signor Borsellino alla manifestazione offende anzitutto la memoria del fratello".

Invece, la presenza di uno come Rotondi tra i Ministri della Repubblica, è un' offesa agli italiani e nello stesso tempo una consolazione nel pensare che se c' è arrivato uno come lui la cosa non è preclusa a nessuno.

Quando ero ragazzo, poco informato, pensavo che chi entrava a far parte del parlamento era una persona fuori dal comune per intelligenza, rettitudine e che fosse al servizio della Nazione.
Come mi sbagliavo!

Con il passare degli anni mi sono reso conto che erano, per lo più, personaggi squallidi, con poca intelligenza, amorali e SERVI.

Oggi abbiamo toccato il culmine dell' INDECENZA.


Sante. Marafini. Commentatore certificato 07.12.09 17:37|
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Rotondi è un sacco di merda ignorante,coglione e figlio di androchhia,un verme mal cagato che fa ribrezzo pure a uno scarabeo stercorario...
Mak 89 Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 20:56
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Caro Marco complimentandomi con il lavoro di cronaca che svolgi e per la tua onestà intellettuale mi pregio di porti il seguente quesito:

"la conoscenza dei fatti è importante, ma affinchè il desiderio di giustizia non si tramuti in rassegnazione dovuto al senso di impotenza, cosa occorre fare? come poter tramutare i fatti in reazione?"

Altrimenti si diventa depressi proprio per reprimere il senso di inadeguatezza...

Tu alle ingiustizie reagisci comunicandole al pubblico, ma il pubblico per non disperdere le proprie energie rivolgendole contro se stessi, cosa deve fare?

IO SONO PER CACCIARE I POLITICI, dichiararne l'attentato alla costituzione e alla democrazia ed impiccarli pubblicamente, quasi tutti i partiti ormai si sa che sono INCOSTITUZIONALI e pertanto sovversivi la democrazia e quindi SONO ORGANIZZAZIONI TERRORISTICHE MALAVITOSE.

IL POPOLO SOVRANO HA IL DIRITTO DI RIVOLTARSI PER RIPRISTINARE L'ORDINAMENTO DEMOCRATICO VIOLATO.

Iniziate ad organizzare un'AZIONE FATTUALE... ormai sappiamo che la mafia terroristica è al potere... non occorre aggiungere cronache...

altrimenti la gente prima si rassegnerà ed infine si adeguerà per MANCANZA DI ALTERNATIVE E PER SOPRAVIVERE A SE STESSA...

W LA DIGNITà, W LA GHIGLIOTTINA, W LA DEMOCRAZIA.
Morris Fleed (goblin) Commentatore certificato 07.12.09 15:15|
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amen...
ENZO D., BARI Commentatore certificato 08.12.09 03:38


Ti sei risposto da solo e tra l'altro l'azione coincide con il titolo di questa rubrica.
PASSAPAROLA
Jacopo della Quercia (jdq) Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 16:01
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L'AMBROGINO D'ORO AI MAFIOSI..

LA MORATTI HA ASSEGNATO L'AMBROGINO D'ORO A MARINA BERLUSCONI....

CI SI E' DIMENTICATI FORSE DELLA GRANDE ALDA MERINI?? O DI TERESA SARTI MOGLIE DI GINO STRADA DI EMERGENZY?!?!

ANCHE LA MAFIA AVEVA BISOGNO DELLA SUA ONORIFICENZA VISTO TUTTI I SOLDI CHE INVESTE NELLA CAPITALE " MORALE " DEL PAESE!!!!!!!
ivan attorami 07.12.09 15:33|
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Grazie Marco Travagio,il più grande regalo di natale,mi è arrivato dal fratello di Paolo Borsellino.Un piccolo intervento chè è da riproporre,su Annozero,Ballarò e su tutti i media.
VOGLIAMO QUELL'AGENDA ROSSA.


Roberto Fornara, vercelli Commentatore certificato 07.12.09 14:54|
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VESPA SI FA ANCHE GLI "AFFARI TUOI"! -

Sabato sera la Rai e Brunello Vespa hanno scalato la vetta più alta dell'Everest della marketta.

Come Dago-annunciato, dopo il calvario delle anticipazioni servite per settimane riga per riga a stampa e tv, ora il nuovo libro del conduttore di "Porta a Porta" sbuca come da tradizione in tutte le trasmissioni Rai e non solo, con rischio di assalto anche per il segnale orario di Radiorai.

Ebbene, il Golgota della marketta è stato toccato dal telecomando delle case degli italiani sabato all'ora di cena, quando Bru-neo è spuntato niente meno che durante "Affari Tuoi Speciale per due" su Raiuno.

La Rai ha voluto essere coerente fino in fondo col format della trasmissione, e ai due sposini (come ai telespettatori) il 'pacco' lo ha fatto per davvero.

Nel corso della puntata, infatti, direttamente dal salottino azzurro di Via Teulada è arrivato proprio Bru-neo, che si è messo a duettare con Max Giusti, ha saltellato da una parte all'altra dello studio, ha scherzato con i concorrenti, ha aperto pacchi.

Una super telepromozione da un quarto d'ora in prime time di fronte a quasi 5 milioni di telespettatori.


qui siamo alla follia TOTALE..

il sevizio pubblico usato per promozionare AFFARI PRIVATI...

non gli bastano, 1.6 milioni di euro l'anno piu' varie ed eventuali,per una merdata di trasmissione come porca a porca...

non ci siamo amici miei..

nell'ultimo mese, ho visto solo promozioni di libri,dvd,film,teatro ecc...

tutto,piu' o meno, con la scusa di parlare di Berlusconi...

non va' piu' bene...

TUTTI che fanno libri su' Berlusconi,persino la Daddario...

Giornalisti,Comici,Scrittori sono ormai alla pari delle puttane..

è tutto una questione di Soldi,sono tutti in vendita...

povera Italia...

p.s

escludo la Gabanelli...
ENZO D., BARI Commentatore certificato 07.12.09 20:06|
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purtroppo,anche io sto' perdendo la Speranza...è una lenta Agonia, iniziata con Tangentopoli...

sono riusciti persino ad "uccidere la Speranza"...che controsenso...ciao
ENZO D., BARI Commentatore certificato 08.12.09 02:54

hai ragione Enzo, oggi mi volevo disintossicare dal blog..ma appena ci rimetto il naso mi raccontate della merda che c'e' in giro.. ormai ho perso speranza,,,
luca a., roma Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 20:36
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“Poi ha un Marcello qua vicino”, gli dice Bontate, “ c’è Dell’Utri qua vicino a lei, per qualsiasi cosa si rivolge a Marcello”, “Marcello dei nostri e dei suoi contemporaneamente, no? Quindi più sicuro di così..”, “perché Marcello è molto vicino a noi altri”, dice Stefano Bontate a Silvio Berlusconi,....

Ma onorevole Fini, non le bastano queste affermazioni del mafioso Di Carlo?
Sono state riscontrate dai giudici, non sono chiacchere!!!

Non le bastano per chiedere le dimissioni di Mr.B.?
Lei nel suo ruolo die Presidente della Camera ha il dovere di chiedere le dimissioni del Presidente del Consiglio, in quanto colluso con la mafia. Lei ma naturlamente anche quel burattino che pare sia la seconda carica dello stato, ma da lì non ci si può aspetttare molto contro la mafia...

Perchè non ne parlano giornali a grande tiratura, ma soltanto Travaglio sul Blog di Grillo?
Perche il Corriere e la Repubblica non si mettono isieme e pubblicano questi fatti circonstanziati, che i giudici ritengono di essere accaduti realmente?
Perchè deve essere il Financial Times a chiedere le dimissioni?
Non venitemi a dire che sono fatti accaduti anni e anni orsono, e quindi Mr. B. è prescritto!
Io non voglio un Presidente prescritto, voglio un Presidente onesto, O N E S T O!
Beppe Da Monaco (odio la mafia) Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 18:05|
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Arrestate Mr. B, iddu è un mafioso !!!
Carlo Carli - Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 14:25|
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Ma va la'!
Bersani e' un uomo serio.
Io sempre io. 07.12.09 14:46
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buona questa......."si ai 150 kh/h in autostrada"
ma solo per autostrade a 3 corsie e per auto di grossa cilindrata.
solo i ricchi possono correre gli altri pezzenti si devono fare da parte per fare passare i benestanti....
e certo che pretese... nn vorrete che un ricco si abbassi a viaggiare ad una velocità raggiungibile da un'utilitaria.
MA QUESTI NN HANNO UN CAZZO DI MEGLIO DA PENSARE?!!!!!!!
il becchino 07.12.09 20:07|
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In più i SUV ai 150 Km/h guidati da un "RUSTEGHO" saranno autorizzato a rullare le Punto che vanno a 120 Km/h e sono guidate da quegli sporchi negri comunisti, che infestano le autostrade per andare a portare via il lavoro di lava-cessi, ai "LONGOBARDORUM D.O.P.".
Paolo R. Commentatore certificato 07.12.09 21:25

No, non hanno un .azzo di meglio, PER pensare ....
enrico w., novara Commentatore certificato 07.12.09 20:29
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SONO RAZZISTA

Ho visto i cittadini di Copenhagen intervistati.
Tutti si esprimevano in un buon Inglese,la maggior parte in bicicletta,faccie pulite e intelligenti,grande senso civico,responsabilita' verso l'ambiente in cui vivono,e vivono i loro figli.
La citta' in perfetto ordine....

Ho pensato alle nostre faccie di beote ronde verdi "celtico" nordiste,di falsi invalidi napoletani ciechi,e ho pensato che non possiamo uscire dal pantano.
Il pantano siamo noi.I Danesi non avrebbero votato Berlusconi,nonostante un po' di marcio sia anche la'...
made in italy Commentatore certificato 07.12.09 21:35|
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un altro pianeta.
straquoto.
francesco pace (francesco pace 51), bologna Commentatore certificato 07.12.09 22:07
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IMPORTANTE
comunicazione di servizio ;
POCHI GIORNI FA DAI MICROFONI DI RADIO 24 CRUCIANI ,SENZA VERGOGNA, AFFERMAVA CHE ERAVAMO IL PEGGIO...IERI HAI AVUTO LA NOSTRA RISPOSTA...
alle 18.30 va in onda possiamo intervenire chiamando il 800240024, non facciamogli mancare il nostro affetto
GUARDATE QUESTO VIDEO E CAPIRETE ...
http://www.youtube.com/watch?v=Q7gqYNe5rC8
paolo papillo Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 17:39|
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non ho parole la Rai e persa ormai e sua anche quella!!!
Michele P, ADRIA Commentatore certificato 07.12.09 17:50
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ATTENZIONE ATTENZIONE: GIOACCHINO GENCHI, IN QUESTO VIDEO, DICHIARA (RULLO DI TAMBURI)

CHE LA CATTURA DEI BOSS NICCHI E FIDANZATI E' TUTTA UNA MONTATURA!!!

GUARDARE PER CREDERE!!!
http://www.youtube.com/watch?v=DosKzyboIWk&feature=autofbM
Antonio C. 07.*12*.09 23*:26

********

Gioacchino Genchi: "I veri poliziotti che hanno fatto quella cattura si sono vergognati e se ne sono andati e mi hanno telefonato, mi hanno detto qui stanno facendo uno schifo, perchè hanno organizzato una messinscena davanti alla questura, portando le persone loro, con i pullmann, per organizzare quell'apparente solidarietà alla polizia. Ma vi rendete conto di cos'è l'Italia? Che livello di bassezza abbiamo toccato? Che livello di mistificazione?"
manuela bellandi Commentatore certificato 08.12.09 00:03|
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lo sapevo che chi applaudiva erano polizziotti, una bella sceneggiata(ma io non ci sono cascato)
gaeta carinucci roberto, roberto Commentatore certificato 08.12.09 01:02

ciao manuela, ma lo sai che lo stavo pensando proprio stasera, assistendo all'ennesimo arresto mediatico.
mi è sembrato un film già visto, quei cori da stadio, e quel "chi non salta..." cantato da poliziotti mi puzzava di falso
liliana g., roma Commentatore certificato 08.12.09 00:22
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Bravo VESPA!

guadagnati la paghetta che ti da il padrone!


Qualcuno sa il numero del centralino RAI?

Vorrei chiamare per esprimere la mia VERGOGNA per questa trasmissione PRO_MAFIA trasmessa dal canale di stato.

La mafia avrà forse anche una quota di partecipazione sulle reti mediaset (lo appureranno i giudici), ma certamente i cittadini italiani, legittimi proprietari della RAI, non hanno ceduto nulla a Cosa Nostra.

Vorrei sapere come hanno potuto riempire i moduli antimafia per fare partecipare Dell'Utri in RAI.

Domandiamoglielo !
manuela bellandi Commentatore certificato 07.12.09 23:28|
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ATTENZIONE ATTENZIONE: GIOACCHINO GENCHI, IN QUESTO VIDEO, DICHIARA (RULLO DI TAMBURI) .......................................................................
CHE LA CATTURA DEI BOSS NICCHI E FIDANZATI E' TUTTA UNA MONTATURA!!!

GUARDARE PER CREDERE!!!
http://www.youtube.com/watch?v=DosKzyboIWk&feature=autofbM
Antonio C. Commentatore certificato 07.12.09 23:26|
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di certo un posto da parlamentare all'IDV se lo è guadagnato...
Bannatus Sum 08.12.09 00:01

Mica l'aveva capita nessuno!
Mi vien da ridere per non piangere Commentatore certificato 07.12.09 23:39
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....
NON CE LA FARETE MAI!

FATE POLITICA E LA GENTE VI APPREZZERA' PER LE IDEE E I PROGRAMMI.

ANCHE TRA LA VOSTRA GENTE CI SONO UNA MONTAGNA DI PERSONE CHE NON HANNO PIACERE DI COMBATTERE L'AVVERSARIO CON QUESTI MEZZI STALINISTI.

NON AVETE PROPOSTE POLITICHE DI NESSUN TIPO:

SOLO BERLUSCONI!

UGUALE COME TRAVAGLIO: FINITO BERLUSCONI = FINITO TRAVAGLIO!

MA CHI VI CONVINCE?
Io sempre io

========================================

Ci convincerai tu, che domande. Sei un trascinatore, un ottimo oratore, sei propositivo, hai fascino, scrivi cose sempre diverse, intelligenti e profonde. Non scappi mai da una discussione.. è difficile non darti retta. Io ti vorrei come capo spirituale.

Pace e Bene
Luca Popper, Milano Commentatore certificato 07.12.09 16:58|
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^_^
manuela bellandi Commentatore certificato 07.12.09 20:09

Scherzavo, eh? Lo sai che in realtà ti reputo un perfetto idiota. Ti aspettavo anche qui, nel sottocommento. :-)

Pace e Bene
Luca Popper, Milano Commentatore certificato 07.12.09 17:13
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No B-Day: "Potevano (PD) fare cadere il governo Berlusconi con il voto di fiducia e non l'hanno fatto, ma nessuno ieri li ha cacciati a calci nel culo. Anzi... " - Quando Beppe Grillo scrive cose serie i primi a prenderne le distanze sono i "grillini"...

hehehehehehehehe.... Violacei !

▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼ ▼

E' in diffusione la lista di proscrizione dei deputati italiani che il 25 Novembre hanno votato a favore di un testo tipicamente Scajolano in FAVORE del nucleare al parlamento europeo:

Da Mastella a De Magistris: la prova che nella grande orgia SONO TUTTI UGUALI.

Provate a dimostrare il contrario: crocettisti di merda.
Massimo Greco Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 16:33|
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Esatto!
Winston Wolf, Los Angeles Commentatore certificato 07.12.09 16:54
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Pronti per andare in discoteca?
Lavati?
Stirati?
Impomatati?

Bravi, c'avete ancora le mutandine viola del NBday?
AriBravi... mo' ve danno 'na medaglia!

La sera del 7 dicembre 1968 la merda borghese dell'epoca, che nulla aveva da invidiare all'attuale, fu accolta da una valanga di uova marce e ortaggi... vabbé, allo se poteva pure usalla qu'a robba, oggi se la magnàmo puro fracica.

Altri tempi, caghetti cari, altri tempi, altre conquiste, altre vittorie, altri diritti strappati al potere fascio mafioso che mai avrebbe mollato l'osso senza un po' di calci in culo.
Certo, per recuperare credibilità dovette ricorrere alle bombe... ma chi ha buona memoria sa che già ne avevano fatto uso... diciamo che da Piazza Fontana in poi, il 12 dicembre dell'anno successivo, le bombe furono sdoganate istituzionalmente.

Oggi la merda meneghina s'è gustata in santa pace la Carmen... eh sì, gran bella opera, bisogna riconoscergielo a Bizet... sarebbe stato veramente un peccato rovinargli la festa, con tutte le telecamere in giro poi!

Annate affanculo va... voi e le bandierine viola.
------------
P.S. x Plinio, l'eterno scassapalle (mi consenta, egr. Colitta, di rinnovarle i saluti come l'ultima volta...)
Lei scrive:
"A quei blogger che si ostinano a dichiararsi ancora comunisti
La polemica fine a sé stessa non ha alcun senso. Polemizzare per costruire, sì! Cosa hanno costruito tutti coloro che si presentano e circolano in questo luogo (e da anni) come… comunisti? Per conto mio rispondo: “Niente!”...
----------------------
Ha ragione da vendere, ma proprio tanta... per quel che mi riguarda ho già dato abbastanza (tenga a mente il riferimento cronologico del mio post odierno), penso, se permette, che vedermi sfilare da sotto il culo le cose conquistate in quegli anni mio provoca un gran rompimento di coglioni.

Il mio è un datevi da fare voi, avrei già dato, grazie.
Giorgio Sodano Commentatore certificato 07.12.09 20:46|
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Ci saranno anche loro, Giorgio: i giovani. Soprattutto loro. Hanno perduto tutto. Molto di piu' di quanto hanno perduto i giovani delle epoche che hai evocato tu. Niente lavoro, niente studi, niente casa, niente previdenza sociale e opportunita' per il futuro. Niente.
A poco serviranno i telefonini a tasso zero e le discoteche aggratis.
Ho qualche riserva sulla capacità di qualcuno di loro nell'identificare il nemico, per il resto ci siamo. Purtroppo...

Pace e Bene
Luca Popper, Milano Commentatore certificato 07.12.09 21:48

Hasta Luca, sai che che mi piace stuzzicare,. e mettici pure un po' di malumore però...

Diciamo che proprio guardando al passato ci si può rendere conto di quanto sia necessaria la pertecipazione "materiale" delle giovani generazioni, studenti in testa, ma non soli, comunque affiancati dalla classe lavoratrice.
Le rivoluzioni si vincono così, coi giovani...

Parlo per quel periodo, da allora un bis non c'è stato, né le panterine né l'onda, e ricordiamoci poi che nel '77 si raggiunse l'apice della repressione.

Di chi sono figli i suv e la lacoste, del '68 o della repressione settantasettina?
Guarda caso è il periodo meno rammentato... chissà perché.

Ciao di nuovo.
Giorgio Sodano Commentatore certificato 07.12.09 21:30

La tua analisi non fa una grinza come al solito, Giorgio. Ma mi sembra troppo contestualizzata, dal punto di vista storico. Paragonata con altre epoche in cui forse aveva maggior ragione di essere. Non intendo assolutamente dire che una certa linea di pensiero sia da mandare in soffitta, intendiamoci. Anzi...
Ma oggi, nell'epoca del Cipputi in Lacoste e della monovolume comprata a cinquemila rate, direi che l'ideologia comunista è fin troppo profonda per essere capita o assunta come alternativa o perlomeno come forza equilibratrice.
Quelli che protestano ora sono facce nuove, non mossi dall'idea che vorresti tu, ma dalla loro singola disperazione, finita per accomunarsi a quella di tanti altri.
Certo, c'è da chiedersi dove fossero prima d'ora questi nuovi elementi, quando altri disperati mettevano in atto le medesime proteste. Ma tant'è...
Le lotte per una società piu' giusta, del resto, sono nate quando in molti hanno cominciato a perdere moltissimo, storicamente molto prima del comunismo e anche molto dopo. Non sarà forse sufficiente a risvegliare le coscienze, Giorgio. Ma a percorrere strade condivise conto un nemico comune, si. Benvengano tutti, contro questa merda, quindi. Ognuno con la propria bandiera.

Pace e Bene
Luca Popper, Milano Commentatore certificato 07.12.09 21:13
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La politica della Lega :

- Carrozze della metro separate tra italiani e immigrati.

- Ronde.

- Limite a 150 km in autostrada.

---------

Eh si, trattasi di politica di alto livello.
Che BUFFONI !
Carlo Carli - Commentatore certificato Commentatore in marcia al V2day 07.12.09 20:36|
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La fine di berlusconi?

Il segnale sarà quando i suoi cani leccaculo verranno presi a calci nel culo per la strada da comuni cittadini incazzati!
sancho . Commentatore certificato 07.12.09 20:10|
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Si dice: "rispetta il cane per il padrone"!:)
sancho . Commentatore certificato 07.12.09 20:18
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7 DICEMBRE,2009 TWO DAYS AFTER.

Grazie Travaglio,

come al solito ci dai fatti,e ce li spieghi con chiarezza straordinaria.

Nessuno o quasi,ci da notizie facili facili da capire che sembrano inverosimili per loro gravità!

I conti tornano,altro se tornano!

Il problema è,come dici tu Travaglio,che nessuno lo sa,nessuno lo dice in Tv,nessuno lo scrive sui giornali!

Ci sono riscontri sufficienti a fare una bella pulizia,ma ciò non avviene,e non è solo colpa dei media,ma anche delle istituzioni di giustizia che non mandano in galera chi dovrebbero!

Non è possibile che nessun politico paghi per reati di mafia(e non solo)!

Se i collusi non pagano vuol dire che non è solo di mafia il problema,ma anche di politica asservita.

Con questo mi riallaccio al No B Day.

I politici tramite i loro partiti hanno invaso il parlamento e tra di loro c'è di tutto,ma c'è anche chi,da ignavo,pur di mantenere la poltrona si "associa" con tutti.

Sabato in piazza c'erano anche coloro che sono peggio degli altri,coloro che sono pronti a cavalcare qualsiasi onda!

MORTO UN NANO SE NE FA UN ALTRO!!!

NEANCHE PER IL CAXXO!!!

La rete c'è,si è visto,c'è solo un piccolo problema,la rete è cosciente,sa come stanno le cose veramente,questo dimostra che il nostro cammino è giusto,dobbiamo solo scrollarci di dosso le zecche!!!

MAMMA MIA QUANTA GENTE!!!

Beppe dicci anche la tua sulla manifestazione,in fondo dal V-Day in poi molti hanno usato il titolo di "-Day",dicci,dicci!

Arrivederci e grazie.

Nando da Roma.
Nando. Meliconi (in arte l'americano) Commentatore certificato 07.12.09 16:21|
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ciao, canaglia!!!!
Mauro Medeot ( mandi) Commentatore certificato 07.12.09 16:24
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N'giorrrrrrno scellerati....

Un n'giorrrrnoooo particolare ai komufessi!!!!

Avete speso soldi, sudore, partecipazione, immagino circa 3/4 (per non dire 4/5) della piazza.....e inoltre vi siete beccati la reprimenda dei puristi fascioviola!!!
Vero Favia? Col tuo intervento da 4a elementare???
Chi t'aspettavi che ti spalleggiasse se non i comunisti??? I 100.000 circoli fasciogrillini???
Eh si, come no!!!

Troppe bandiere di partito alla manifestazione...però ci prendiamo il 100% della partecipazione quando, da parte nostra, abbiamo si e no il 10%...
Qualcuno ha urlato con il megafono: "chi non ha la nostra idea apartitica della manifestazione esca dalla piazza"?...
No eh...che strano!!!

Avevo avvisato, io, di lasciar fare.
La manifestazione era apartitica?
Era merito della rete?
Del nuovo metodo di far politica?

Benissimo.
Per questa giornata contro il "nemico" (che un anno fa era meglio del "falso amico") a tema meravigliosamente populista, bisognava lasciar fare...non altro...
Sono belli, bravi, buoni, meravigliosi???

Benissimo, lasciamoli fare, che si contino...
Per l'ennesima volta abbiamo fatto il lavoro sporco conto terzi e ci siamo beccati pure le reprimende...

Cari komufessi...il panorama politico italiano è alquanto triste, non ci piove...
La nostra classe dirigente è incommentabile...però tutto ciò è dovuto alla comodità, negli ultimi vent'anni, di lasciarsi fare opposizione mettendoci la NOSTRA PRESENZA...

Chi dopo Berlusconi???
Domanda dalla facilissima risposta.
Chi non fascistizza ulteriormente l'Italia. Non il fascismo imprenditoriale imperante, non il fascioqualunquismo grillino che semmai ammicca a Fn, non il fascismo giustizialista del Molisano...
E prendiamoci di nuovo la responsabilità personale di riformare la sinistra, possibilmente tornando alle radici antifasciste, quelle vere...non quelle fascioqualunquiste...

Scelleratezza pomeridiana...
maurizio spina Commentatore certificato 07.12.09 15:44|
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Com. Desanin...
Sò n'cazzato nero...
Lo sai che ho scritto di andare in gita fuoriporta...proprio per dare dimostrazione che senza i comunisti, in questo paese, non vai da nessuna parte...

Si sono presi i numeri NOSTRI!!!
Ma si sono guardati bene dal comunicare, a chi era in piazza con le NOSTRE idee, di abbandonarla e lasciarla a loro...visto che LORO ERA LA MANIFESTAZIONE...

Alla fine, però, cvd...si sono lamentati delle nostre bandiere...ALLA FINE E IL GIORNO DOPO!!!

Hasta com. Desanin
maurizio spina Commentatore certificato 07.12.09 16:27

una sorpresa per te ...
vuoi vedere ciò che hai scritto in video ?

clicca sul mio nick e ti apparirà !!!!

hasta com. com Spin (il primo com è rif. al Che)
MagicLenin RedArmy (p.a.c.) Commentatore certificato 07.12.09 16:15
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7 Dicembre 2009
La Moratti premia Belpietro e Marina Berlusconi

Moratti_alla_Scala.jpg
Mestizia Moratti, sindaco di Milano per censo, ha avuto oggi la sua giornata di gloria. Ha santificato il giorno di Sant'Ambrogio con l'assegnazione dalle sue proprie mani dell'ambrogino d'oro, la massima onorificenza milanese. Per l'informazione ha premiato Maurizio Belpietro di Libero, per l'imprenditoria Marina Berlusconi, la presidente della Mondadori, azienda acquisita con la corruzione di giudici. Poi, tutti insieme, alla prima della Scala a mostrare la toilette da gran signora sotto il peso dei flash, dimentica dell'avviso di garanzia per l'inquinamento dell'aria di Milano. "Milan l'è un gran Milan".

Postato il 7 Dicembre 2009 alle 19:37 in Muro del pianto | listen_it_it.gifAscolta | Commenti (28) | Scrivi | Le opinioni sui Blog | Invia ad un amico
Tags: ambrogino d'oro, La Scala, Marina Berlusconi, Maurizio Belpietro, minipost, Mondadori, Moratti
Minipost precedenti

Un uomo in fuga (57)
I nuovi untori (25)
Un inciucio al giorno toglie Spatuzza di torno (67)
Napolitano imperiale (34)
Brunetta e i costumi degli altri (99)

7 Dicembre 2009
Il Commento:
La Grecia è vicina

Atene_incidenti.jpg
Quanto manca alla mezzanotte del debito pubblico italiano? Non possiamo svalutare perché siamo agganciati all'euro. Entro l'anno avremo superato i 1.800 miliardi di debito. Siamo un treno in corsa verso il default. La Grecia è vicina.
"IL DEFAULT SI AVVICINA E I MAFIO LEGHISTI NE SONO I RESPONSABILI. La Grecia ha un rapporto debito/Pil del 110 per cento quest’anno e 120 per cento il prossimo, l’Italia ha un rapporto del 115 per cento e 117,3 per cento il prossimo anno. E’ vero che la Grecia spende di più dell’Italia, ma quando gli investitori hanno iniziato a vendere i titoli greci contemporaneamente hanno venduto anche quelli italiani." va' pensiero, scorzè ve

Postato il 7 Dicembre 2009 alle 22:35 in Il commento| listen_it_it.gifAscolta | Commenti (7) | Scrivi | Le opinioni sui Blog | Invia ad un amico
Tags: commento, debito pubblico, Grecia, scorzè ve, va' pensiero


I video di beppegrillo.it
Minchiate - Marco Travaglio
Minchiate - Marco Travaglio
La Settimana - Vol. 4 N°48
La Settimana

Lo scandalo è diventato un argomento da conversazione, se ne discute come una volta si faceva con il tempo. E’ nuvoloso da trans. Un sole splendido da puttane in gita. Un temporale improvviso con spatuzza e graviano. Una grandinata della brendona. Una brezza leggera con sospiri di Mills. Lo scandalo non dà più scandalo. Uno smog tumorale da moratti e formigoni....

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[ Archivio de La Settimana ]

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Lo Scudo della Rete
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Giustizia per Federico Aldrovandi
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Nucleare? No, grazie.
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Parlamento Pulito: un Parlamento senza condannati
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Riprendiamoci Telecom Italia
L’Italia si è trasformata in una nazione di precari di sotto-occupati e di senza lavoro
Catalogo | Area negozi
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